Rinnovabili: 16 milioni di posti di lavoro entro il 2030

Undici milioni di nuovi posti di lavoro provenienti dal settore delle rinnovabili entro il 2030: a dirlo sono i dati pubblicati dall’ International Renewable Energy Agency, IRENA. Secondo l’agenzia, l’occupazione nel settore delle fonti pulite farà un balzo in avanti nei prossimi anni passando, dagli attuali 5,7 milioni, a 16,7 milioni di posti entro il 2030.




Motori trainanti di questo scenario saranno, secondo IRENA, fotovoltaico e biocarburanti che produrranno, rispettivamente, 1.360.000 e 1.379.000 nuovi posti di lavoro: il settore fotovoltaico, in particolare, negli ultimi 5 anni ha aumentato il suo livello di occupazione di 13 volte.
Ma, spiegano dall’agenzia, la corsa del fotovoltaico tenderà a rallentare gradualmente, aggiungendo in totale 2 milioni di posti di lavoro, divisi fra sviluppo e produzione vera e propria. Il settore del biocarburanti, e della bioenergia in generale, continuerà invece a crescere producendo, entro il 2030, circa 9 milioni di nuovi posti di lavoro.
Naturalmente, IRENA basa il suo scenario su una serie di condizioni necessarie: un aumento e un perfezionamento delladistribuzione energetica, lo sviluppo della generazione decentrata, la piena occupazione in tutti i settori rinnovabili. Rabia Ferroukhi,ricercatrice presso IRENA, ha spiegato:
La nostra relazione crea una maggiore comprensione di come le energie rinnovabili genera occupazione e ricchezza. Si tratta di un importante passo avanti per le scelte politiche consapevoli in questo importante settore.
Perché le previsioni di IRENA si verifichino, sottolineano dall’agenzia, indispensabile è la volontà politica: l’occupazione aumenterà solo se gli sforzi del settore saranno massimizzati con politiche ad hoc e con il giusto sostegno dei governi e delle istituzioni internazionali.
In particolare, IRENA chiede ai governi la stabilità politica e strategie lungimiranti: inoltre, questi dovranno fornire strumenti di forward-looking, cioè politiche di formazione e adatte per garantire che la forza lavoro abbia competenze necessarie per sfruttare le opportunità dei mercati emergenti.
Fonte: Pv-Magazine

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