In Italia una lampadina su due si accende con il sole

Alla faccia di chi continua a remare contro le rinnovabili, alla riduzione degli incentivi e alla crisi di tutto il settore: la scorsa settimana il 55,1% dell’elettricità venduta nella Borsa elettrica è stato generato da fonti rinnovabili, siglando così un record storico e senza precedenti.




E’ un trend positivo e inarrestabile che testimonia la crescita delle energie green e la contrazione di quelle fossili.  Si potrebbe allora immaginare un aumento del prezzo delchilowatt green rispetto a quello convenzionale? No. Il costo è pressocchè identico ma varia, proprio grazie allo sviluppo delle rinnovabili,  la modalità per determinare le tipologie di costo: prima le fasce più costose erano quelle diurne, quando maggiore era la domanda, adesso sono quelle più economiche, quando maggiore è l’offerta, grazie alla produzione solare.

Se al successo delle energie green sommiamo le nuove considerazioni della comunità scientifica sul potere inquinante del gas metano – 25 volte maggiori, come effetto serra,  rispetto a quelle della CO2 – abbiamo la netta sensazione che dovremo drasticamente cambiare i nostri stili di vita, trovare nuovi paradigmi che ci consentano, senza rinunciare agli attuali livelli di qualità, di limitare la pressione ambientale sul pianeta, rallentano quel surriscaldamento dell’atmosfera che già ampiamente sta dando drammatici segnali. Ma non abbiamo più tempo, e la velocità di incremento di questi fenomeni è drammatica. Allora io mi chiedo: mettendo insieme le indubbie potenzialità delle rinnovabili e dell’efficienza energetica con gli indubbi danni ambientali delle emissioni da combustioni fossili, cosa aspetta la politica a fare il proprio dovere? Non è al servizio e a tutela del cittadino? Non sono argomenti sufficienti per essere affrontati con priorità assoluta? In realtà sembra che sulle agende dei politici italiani questi temi siano completamente assenti. Chissà se Renzi, spinto anche dai nuovi stimoli e dalle responsabilità generati dal semestre di presidenza europea, non dimostri maggiore attenzione alla qualità della vita dei suoi cittadini e ci regali quel “cambiamento epocale” che sta promettendo?
E’ la sostenibilità ambientale che genera quella economica, e non il contrario.

Di Mauro Spagnolo 

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