Con le rinnovabili Italia prima per i miglioramenti ottenuti nella produzione elettrica


Un report dell'Handelsblatt Research Institute e di General Electric mette a confronto i sistemi energetici di 24 paesi Ocse e Brics in termini di sicurezza, sostenibilità ambientale ed efficienza economica. L'Italia, si scopre, è tra i paesi che hanno fatto i progressi maggiori in quasi tutti questi ambiti grazie anche allo sviluppo accelerato di fotovoltaico ed eolico.



Anche se nel dibattito pubblico sembra quasi che l'unica conseguenza delle politiche di sostegno alle rinnovabili sia stato far lievitare la bolletta elettrica, lo sviluppo delle fonti pulite nel nostro paese dei risultati concreti lo ha portato. Ce lo ricorda ad esempio uno studio pubblicato qualche giorno fa, realizzato da General Electric e Handelsblatt Research Institute (allegato in basso), che mette a confronto in termini di sicurezza, sostenibilità ambientale ed efficienza economica i sistemi energetici (trasporti, industria ed edilizia inclusi) di 24 paesi Ocse e Brics. L'Italia, si scopre, è tra i paesi che hanno fatto i progressi maggiori, proprio grazie allo sviluppo di fotovoltaico ed eolico.
Per la precisione, nella classifica che monitora il miglioramento dei vari sistemi energetici negli ultimi 5 anni (vedi grafico “dynamics”), il nostro paese è al terzo posto, dietro alla Danimarca, che partiva da livelli già molto alti, e degli Usa. Nella classifica generale statica (“performance”) siamo invece al nono posto.
Il terzo posto sui progressi fatti è stato assegnato soprattutto per merito dello sviluppo delle fonti rinnovabili, che hanno anche consentito al Paese di migliorare il livello di sicurezza della fornitura e di decarbonizzare almeno in parte la produzione elettrica.
In quanto a parco elettrico, tra i 24 siamo primi come miglioramenti fatti in questi ultimi 5 anni e secondi, dietro l'Austria, a livello assoluto, per merito delle rinnovabili, si legge, ma anche per la presenza di centrali a gas a ciclo combinato particolarmente efficienti.
Da notare i buoni risultati che le rinnovabili hanno contribuito a dare nel ridurre la dipendenza energetica, nonostante questa rimanga ancora molto alta: anche qui siamo il paese che ha fatto più progressi negli ultimi 5 anni, ma siamo al 19° posto sulla sicurezza energetica. Tra i paesi del G7 solo il Giappone è messo peggio di noi. Come sappiamo, il nostro paese è dipendente dall'estero per circa l'80% del fabbisogno di energia primaria: le fonti fossili pesano ancora per l'86% di questa domanda e per circa il 70% sui consumi elettrici (al 2012, mentre ora dovremmo essere al 65-67%, ndr).
La nostra economia è relativamente efficiente dal punto di vista energetico. Siamo infatti all'ottavo posto in quanto a perfomance delle industrie, e nella fascia media per l'edilizia. Anche sui trasporti (a dispetto dei dati sconfortanti che arrivano dall'ultima edizione del Libro Bianco) non siamo negli ultimi posti (si veda sotto la  tabella che riassume il piazzamento dell'Italia nelle varie classifiche del report).
Punto debole è quello dell'efficienza economica: i prezzi dell'energia in Italia sono ancora tra i più alti di quelli dei Paesi compresi nello studio e le tariffe per le industrie sono aumentate negli ultimi anni più velocemente rispetto agli altri Paesi. La Germania è solo due posizioni più avanti di noi in questa speciale classifica; in testa un paese dalle politiche ambientali a dir poco discutibili, il Canada, seguito dagli Stati Uniti.
Conforta che che la peggior performance in termini di efficienza economica ce l'abbia un paese che continua a puntare tutto sul carbone opponendosi alle politiche europee su emissioni di gas serra e fonti rinnovabili: la Polonia.


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