Spalma incentivi: assoRinnovabili espone tutte le criticità

AssoRinnovabili ha esposto le principali criticità del provvedimento spalma incentivi nel corso di una audizione al Senato dinanzi alle Commissioni competenti riunite (10ma e 13esima). Il decreto, che introduce una rimodulazione degli incentivi per una parte degli impianti fotovoltaici già installati, presenta per l’associazione molti punti negativi.

Spiega nel dettaglio assoRinnovabili:
È una norma retroattiva, discriminatoria, contraria alla Costituzione e agli obblighi internazionali. Allontana gli investitori, creando un forte danno reputazionale al Paese. Non è chiaro se e come le banche sosterranno il taglio con garanzia CDP derivante dalla spalmatura. È una misura con costi immediati e grandi rischi potenziali per il Bilancio dello Stato. Le imprese fotovoltaiche saranno insolventi verso gli istituti finanziatori, i Comuni e gli enti locali, gli agricoltori e i proprietari dei terreni e i fornitori. Molte aziende saranno costrette a dichiarare fallimento, con seri impatti occupazionali. È un decreto scritto in modo affrettato.
Per quanto riguarda in particolare il primo punto, secondo l’associazione lo spalma incentivi è affetto da un vero e proprio vizio di incostituzionalità, paventato anche dal Presidente Emerito di Corte Costituzionale prof. Onida. Secondo assoRinnovabili, inoltre, il decreto appare in conflitto con gli obblighi internazionali derivanti dal Trattato sulla Carta Europea dell’Energia.
Aggiunge inoltre l’associazione:
Lo spalma-incentivi minerebbe seriamente la credibilità del nostro Paese nei confronti degli investitori esteri e anche italiani in quanto verrebbero messi in discussione i principi stessi alla base di uno “stato di diritto”, allontanando qualsiasi ulteriore interesse ad investire nel settore delle rinnovabili e provocando un enorme danno reputazionale anche per altri settori.
Per questo assoRinnovabili chiede al parlamento di modificare lo spalma incentividurante il processo di conversione in legge. L’associazione, inoltre, ha risposto alle affermazioni del ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi, che ha difeso la legittimità del provvedimento sottolineando che riguarda solo 8mila aziende su 200mila, che ricevono però il 60% dei contributi per il fotovoltaico.
Risponde Agostino Re Rebaudengo, presidente di assoRinnovabili:
Vorrei ricordare al Ministro Guidi che quel 4% ha si ricevuto il 60% dei contributi, ma questo perché ha effettuato il 70% degli investimenti. I contributi ricevuti sono stati necessari per pagare interessi, restituire i capitali ricevuti alle banche, pagare stipendi e non da ultimo remunerare i capitali a rischio di impresa, senza i quali non esisterebbero ne’ imprese, ne tanto meno i 70mila posti di lavoro del settore.

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