tariffe rete

La riforma delle tariffe elettriche così come è stata formulata rischia di danneggiare il mercato italiano delle rinnovabili e di ostacolare il raggiungimento degli obiettivi per l’efficienza energetica del Paese. A sostenerlo sono Ermete Realacci e Giuseppe Francesco Maria Marinello, presidenti delle commissioni ambiente di Camera e Senato.
In una lettera inviata al presidente dell’Autorità per l’Energia Elettrica il Gas e il Sistema Idrico Bortoni, Realacci e Marinello spiegano che la riforma delle tariffe di rete porterà a un aumento delle emissioni di gas serra e a un incremento dei costi in bolletta per i clienti domestici.
http://www.greenstyle.it/tariffe-rete-realacci-riforma-ostacolo-per-rinnovabili-ed-efficienza-168394.html
La proposta, secondo i parlamentari, è incoerente rispetto agli impegni sulla riduzione dei gas serra e sul miglioramento dell’efficienza energetica assunti dall’Italia in sede comunitaria e in vista della COP21, la conferenza sul clima in programma a dicembre a Parigi.
Nel documento Ermete Realacci e Giuseppe Francesco Maria Marinello sottolineano una delle principali criticità della riforma delle tariffe elettriche che avrà impatto sulle fonti rinnovabili:
Eliminando la progressività sugli oneri di rete e di sistema si riduce nettamente la convenienza degli impianti di autoconsumo con il risultato di disincentivare di fatto il ricorso alle rinnovabili e all’efficienza energetica in edilizia e di premiare chi consuma di più.
Realacci e Marinello chiedono all’autorità di rivedere la proposta di riforma, allineandola agli obiettivi di riduzione delle emissioni e promozione dell’efficienza energetica e uso delle rinnovabili.
La riforma delle tariffe elettriche era stata criticata nei giorni scorsi anche da diverse associazioni ambientaliste, tra cui Legambiente, il Kyoto Club e il WWF che avevano chiesto all’AEEG di fare un passo indietro. In un comunicato congiunto le associazioni avevano sottolineato che la nuova struttura tariffaria proposta dall’Autorità permetteva ai consumatori di risparmiare solo a fronte di un dispendio di energia maggiore, premiando di fatto gli utenti più energivori.
La riforma penalizzerebbe inoltre le fasce meno abbienti della popolazione che pagherebbero un prezzo maggiore per l’energia elettrica. Secondo gli ambientalisti e le associazioni dei consumatori fin quando l’elettricità in Italia verrà importata o prodotta prevalentemente da fonti fossili le politiche che incentivano i consumi anziché ridurli saranno deleterie per l’economia e aggraveranno il riscaldamento globale.
di Marco Mancini
Fonte: Qualenergia

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