Smart grids, condividere l'elettricità green con il vicino di casa

Diversi impianti a energia rinnovabile installati su case, scuole o aziende potrebbero essere connessi tra loro attraverso delle micro-grid, creando una sorta di community energetica che, gestita da sistemi di controllo e gestione intelligenti, consentirebbe ai cittadini che vivono o lavorano in quegli edifici di condividere l’energia rinnovabile generata.

Ma come convincere i cittadini a puntare sulle rinnovabili e soprattutto come consentire loro di condividere l’energia prodotta con i propri vicini? Sarà questo l’oggetto dell’indagine di CoSSMic, Collaborating Smart Solar-powered Micro-grids, un progetto da 4,27 milioni di € avviato lo scorso 1° ottobre.


Quanto costa integrare il fotovoltaico nel sistema elettrico?

Il fotovoltaico si può integrare nel sistema elettrico europeo a costi ragionevoli anche in dosi massicce e in Italia le spese da sostenere per accogliere questa fonte nella nostra rete sono più basse che altrove: al momento da noi, con una penetrazione di FV di circa il 7%, i costi sono sui 10 €/MWh, potremmo arrivare al 18% con meno di 16 €/MWh che diverrebbero poco più di 6 con idonee politiche di gestione della domanda.
È quanto emerge dall'ultimo report del PV Parity Project (allegato in basso) che indaga appunto come potrebbero cambiare i costi per il sistema elettrico in relazione a diverse ipotesi di penetrazione della produzione fotovoltaica in Europa, dal 2 al 18%. Obiettivo è capire quanto sia fattibile l'idea di arrivare entro il 2030, a livello europeo, a 480 GW di potenza fotovoltaica, abbastanza da soddisfare il 10% della domanda.

Contro il global warming, un programma mondiale per l'energia solare

Per vincere la battaglia per il clima serve un'alleanza mondiale per riuscire a rendere economicamente competitiva l'energia solare. Un programma di ricerca e sviluppo su scala globale per abbassare i costi di generazione del fotovoltaico, ma anche quelli dei sistemi di accumulo e delle reti. L'obiettivo è che entro il 2025 questa fonte non tema il confronto economico con le fossili e possa fornire per quell'anno il 10% del fabbisogno mondiale di elettricità e il 25% entro il 2030.

L'appello, pubblicato all'indomani del report IPCC, che ribadisce l'urgenza di liberarci dalle fonti fossili, arriva da due personalità del mondo scientifico britannico: David King, già scientific adviser governativo, e l'economista Richard Layard.