Lo shale gas non rappresenta una minaccia per il futuro delle rinnovabili. Anzi, grazie allo sviluppo del gas di scisto, il fotovoltaico potrebbe veder migliorare la sua diffusione, raggiungendo addirittura la grid parity col gas naturale intorno al 2025. A sostenerlo è l’ultimo rapporto di Lux Research, intitolato “Cheap Natural Gas: Fracturing Dreams of a Solar Future”.
La stima è stata fatta sulla base di un previsto calo del 39% del costo di un impianto fotovoltaico entro il 2030, e il contestuale aumento del prezzo dell’energia prodotta dal gas naturale. Tuttavia, Lux Research prevede che il passaggio dal solare incentivato a quello non sovvenzionato, in particolare nei principali mercati di Cina, Giappone e Stati Uniti, possa essere turbolento, perché è improbabile che il fotovoltaico raggiunga costi competitivi con il gas quando gli incentivi saranno aboliti. Per prepararsi a questo probabile scenario, spiegano gli analisti, le aziende dovrebbero iniziare a sviluppare sistemi ibridi gas/solare che siano in grado di approfittare dei prezzi bassi del gas.
Spiega l’autore principale del rapporto, Ed Cahill:
A livello macroeconomico, un'età dell’oro del gas può essere un ponte verso un futuro rinnovabile: il gas sostituirà il carbone fino a quando il solare diventerà competitivo senza incentivi. A livello microeconomico, il solare integrato con il gas naturale può contribuire a ridurre i costi.
Fonte: www.greenstyle.it
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