Grazie a una miscela di sali fusi contenuta all’interno del serbatoio, l’energia termica assorbita dal sole può essere conservata per molte ore ad una temperatura di 550°C. Il generatore di vapore assorbe il calore dai sali fusi e lo utilizza, appunto, per produrre vapore acqueo, che viene poi inviato ad una turbina per la produzione di energia elettrica.
Per ora, i ricercatori stanno lavorando a un prototipo di piccole dimensioni, messo a punto presso l’Impianto sperimentale Prova Collettori Solari del Centro Ricerche ENEA di Casaccia. I test effettuati sul dispositivo, comunque, simulano le reali condizioni di esercizio delle centrali solari.
La ricerca rappresenta un ulteriore progresso della tecnologia per ilsolare termodinamico che ha consentito all’ENEA di sviluppare il Progetto Archimede (inizialmente diretto dal Nobel per la Fisica Carlo Rubbia), un sistema che usa specchi parabolici per concentrare la luce del sole su un tubo riempito con una miscela di sali fusi.
Si tratta di una tecnologia made in Italy che ha favorito lo sviluppo di una filiera nazionale altamente specializzata, con nuovi posti di lavoro e ricadute importanti sulla competitività del sistema industriale italiano.
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