Le energie rinnovabili si stanno sviluppando a una velocità formidabile. Secondo il NREL (National Renewable Energy Lab) i dati disponibili fino a ottobre 2013 e riferiti all’anno 2012 indicavano che quasi un quarto dell’elettricità mondiale (il 23% per l’esattezza) era coperto dalle fonti rinnovabili. Un obiettivo che poteva risultare impossibile fino a pochi anni fa, ma che grazie a politiche di sostegno e al buon senso dei cittadini è stato realizzato.
Il rapporto, intitolato “2012 Renewable Energy Data Book”, riporta la situazione dell’energia rinnovabile negli Stati Uniti e nel resto del mondo, e premia in particolare alcuni Paesi come la Germania, la Cina, la Spagna e proprio gli States che hanno eccelso in diverse categorie. La Germania per esempio è quella che ha fatto meglio nel comparto del fotovoltaico, gli Stati Uniti in quello del geotermico e delle biomasse, la Cina per l’eolico e la Spagna per il solare termico. Tra i Paesi citati come virtuosi compare anche l’Italia per la produzione solare.
Considerando l’energia rinnovabile nel suo complesso, a guidare la produzione mondiale c’è la Cina, seguita da Stati Uniti, Brasile, Canada e Germania. Queste le suddivisioni per fonte rinnovabile:
Idroelettrico:
- Cina
- Brasile
- Stati Uniti
- Canada
- Russia
Fotovoltaico:
- Germania
- Italia
- Stati Uniti
- Cina
- Giappone
Solare termico:
- Spagna
- Stati Uniti
- Algeria
- Egitto/Marocco
- Australia
Geotermico:
- Stati Uniti
- Filippine
- Indonesia
- Messico
- Italia
Eolico:
- Cina
- Stati Uniti
- Germania
- Spagna
- India
Biomasse:
- Stati Uniti
- Brasile
- Cina
- Germania
- Svezia
Considerando invece la popolazione, i Paesi che si sono dati più da fare nel settore del solare sono Germania, Italia (dove sono installati oltre 2 watt a testa in media), Belgio, Repubblica Ceca e Grecia; nel settore dell’eolico invece ci sono Danimarca, Spagna, Portogallo, Svezia e Germania.
A oggi in tutto il mondo sono installati 4.892 Twh di energia pulita. Nel complesso l’idroelettrico è la fonte più utilizzata per le rinnovabili con oltre la metà della produzione energetica. A seguire ci sono eolico, fotovoltaico, biomasse e geotermico.
Fonte: Cleantechnica
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