
Simulando lo stesso processo dei vegetali infatti, i ricercatori della University of North Carolina (UNC) hanno creato celle solari in grado di produrre energia anche di notte. L’ispirazione è arrivata come detto dalle piante, in particolare dal processo che vede la conversione della luce solare in combustibile per le cellule.
L’invenzione si chiama cella fotoelettrosintetica colorante sensibilizzata e funziona in parte come una normale cella solare (riceve energia dal sole e la trasforma in energia), ma in parte viene utilizzata anche per creare una reazione chimica nell’acqua tra idrogeno e ossigeno. La reazione ha come prodotto finale la creazione di idrogeno al quale attingere a seconda delle necessità.
Ogni cellula è formata da due componenti: una molecola e nanoparticelle. La molecola assorbe la luce solare in entrata e avvia un processo di assorbimento degli elettroni dall’acqua. A questo punto entrano in gioco le nanoparticelle che prendono gli elettroni e li utilizzano per produrre idrogeno.
L’ossigeno contenuto nell’acqua evapora, mentre il combustibile rimane sul posto, legato all’energia solare. Grazie a questo processo, dicono dall’università americana, è possibile che il pannello solare continui a produrre energia anche di sera o con il cielo nuvoloso.
Le buone notizie però non finiscono qui. I ricercatori anticipano che lo stesso principio potrebbe essere utilizzato anche per creare energia utilizzando l’anidride carbonica, la quale verrebbe trasformata in combustibili a base di carbonio. L’effetto benefico sarebbe duplice perché, oltre a produrre energia pulita, ripulirebbe l’aria da uno dei principali gas serra.
Se per questa applicazione ci vorrà però del tempo, la prima realizzazione è molto vicina dato che diverse agenzie di tutto il mondo sono alla ricerca di un modo per ottenere energia solare 24 ore al giorno e potrebbero investire in questa invenzione.
Fonte: Sciencerecorder
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